18 marzo 2018 – Il Feudo di Segine – Acaya (Le)

Il Feudo di Segine

Il Feudo di Segine

La Sottosezione di Nardò del Club Alpino Italiano Sezione di Gioia del Colle “Donato Boscia”, organizza un’ escursione nel territorio di Lecce:

Difficoltà: E/

Località:  nel territorio del comune di Lecce:/

Lunghezza: 22km circa/

Dislivello:  ======/

Tempo stimato di percorrenza: 6-8 ore circa/

Organizzazione:  appuntamento presso Acaya (Le) alle ore 09:30/

https://goo.gl/maps/VK1i6eEyqBM2

Iscrizione: riservati ai soli Soci della Sezione e delle Sottosezioni, in regola con il rinnovo tessera anno 2017 e ai nuovi tesserati anno 2018. Per prenotazioni e ulteriori informazioni chiamare il referente della Sottosezione Roberto 3293190420/

Equipaggiamento: normale individuale,  scarpe e bastoncini da trekking, acqua potabile, pranzo al sacco – OBBLIGATORIO: torcia con batterie di ricambio, fischietto di emergenza, pile, giacca a vento o antipioggia, cappello e guanti/

Descrizione: Itinerario: naturalistico e storico-culturale. Avete mai confuso sogno e realtà? Luoghi immemori sepolti nella luce. Luoghi che dormono. Luoghi in cui le persone vissero, le persone furono. Luoghi che fecero la storia. Luoghi che sono la storia. Il Paesaggio racconta i suoi antichi ricordi, lascia intravedere la fatica e il sangue dei contadini che, con le loro ruvide, sapienti e dignitose mani, hanno costruito monumenti di pietra, celati tra la fitta vegetazione mediterranea agli occhi indiscreti di chi aveva il compito di far rispettare la legge. Acaya: città fortificata è un suggestivo centro abitato caratterizzato dalle possenti e spettacolari mura, torrioni e bastioni. Anticamente conosciuta come borgata di Segine, Acaya deve il suo nome a una antica casata, sicuramente di origine greca, giunta in Italia al seguito di Carlo I, che assegnò alla famiglia il feudo nel 1285. E’ un piccolo borgo che sorge lungo l’antichissima arteria che arrivava fino a Otranto. L’abitato, nel 1535, fu integralmente ristrutturato, fortificato e riordinato urbanisticamente da Giangiacomo Dell’Acaya, un ingegnere militare di Carlo V e feudatario di Acaya. Di forma quasi quadrata, le mura del borgo sono rinforzate ai quattro angoli da baluardi di cui quello di sud-ovest e costituito dal castello di Acaya. In tal modo la fortificazione risulta adeguata ai più aggiornati principi della fortificazione alla moderna.