Si dice canyoning o torrentismo?
Torrentismo è il termine della lingua italiana che viene utilizzato per indicare l’attività ricreativa o sportiva del canyoning, ovverosia entrare in un torrente e scendere lungo il canale roccioso che lo porta a valle. Questo canale è la forra, chiamata anche gola o fosso. In Italia è possibile praticare questa attività nelle zone montuose di ogni regione.
Che cos’è il Canyoning?
Natura, roccia, acqua e tanto divertimento
Il canyoning è una attività ricreativa o sportiva che viene praticata in montagna e consiste nella discesa dei torrenti che scorrono nei canali rocciosi, senza l’ausilio di natanti come canoe, kayak o gommoni. Si scende quindi a piedi. Unica concessione sono le corde, utilizzate per calarsi nei tratti verticali dei canali, oppure per attraversare punti particolarmente esposti, dove il rischio di cadere sarebbe altrimenti troppo alto.
Questi canali, che spesso sono stati scavati e levigati dall’azione erosiva dell’acqua, sono le forre, chiamate anche gole o fossi (molto più raramente orridi), e la loro discesa, che può presentare diversi livelli di difficoltà, viene effettuata con un misto di trekking e tecniche alpinistiche e con un equipaggiamento che potremmo definire scherzosamente mare e monti (mute da sub e attrezzatura per l’arrampicata in montagna).
Si tratta di una attività molto divertente, soprattutto se praticata a livelli di difficoltà bassi o medi. Livelli più impegnativi portano a ridurre l’approccio giocoso, ma in compenso ripagano con un grado di soddisfazione particolarmente elevato.
Ma com’è fatta una forra?
Come dicevamo sopra, le forre sono dei canali rocciosi che convogliano l’acqua dei torrenti verso valle. Sono spesso tortuose, possono avere altezza, larghezza e lunghezza variabili, e lungo il loro percorso possono presentare tratti con qualunque genere di pendenza. Solitamente i torrenti che scorrono al loro interno provengono da bacini idrici che raccolgono l’acqua di origine meteorica, ma non di rado questa può anche provenire direttamente dallo scioglimento di nevai o ghiacciai.
Un’altra loro importante caratteristica è quella di rimanere all’interno di dimensioni che non hanno nulla a che vedere con le grandi gole o canyon, che spesso tagliano altopiani o attraversano gruppi e catene montuose. A tale riguardo possiamo citare l’enciclopedia Treccani, che definisce la forra come una ‘profonda gola a pareti verticali, assai avvicinate, tra le quali scorre un corso d’acqua’.
Larghezza a parte, c’è da dire che le forre possano avere lunghezze anche interessanti, e considerato il tempo necessario che a volte ci vuole per percorrerle (anche 4 o 5 ore), unito a quello che spesso serve per attraversare il bosco e raggiungere il loro punto di partenza, più quello che a volte ci vuole per tornare a piedi alle auto, ecco che una giornata di canyoning ci può tenere occupati per un bel mucchietto di ore. Però ne vale la pena!
Forre con acqua e senza acqua
In genere chi si avvicina al canyoning per la prima volta, o lo ha fatto solo occasionalmente, tende a pensare che i torrenti siano talmente necessari per poterlo praticare che se questi non ci fossero il canyoning non esisterebbe. In realtà si tratta di un’attività che può essere praticata anche in assenza di acqua, ma la sua presenza rende tutto talmente stimolante e divertente che senza di essa il canyoning non avrebbe riscosso lo stesso successo di pubblico che ha invece ottenuto in questi ultimi dieci anni.