Storia del canyoning

2Nonostante il termine canyoning possa far pensare ad uno sport moderno che nasce e si sviluppa negli Stati Uniti, questa attività non nasce nella terra del Grand Canyon, ma in Europa, e le prime escursioni di canyoning, oltre a non chiamarsi così, non avevano nessun carattere sportivo e tanto meno miravano a sfruttare cascate, scivoli e laghetti con l’unico scopo di divertirsi.

La storia è abbastanza interessante, e vale la pena di leggerla fino in fondo. 

Edouard Alfred Martel e le prime esplorazioni in Europa

Il nonno dell’attuale canyoning muove i suoi primi passi il 28 giugno del 1888, nelle grotte dell’Abime de Bramabiau (L’abisso del toro che muggisce), in Francia.

L’autore di quella prima esplorazione speleologica della storia contemporanea fu lo speleologo francese Edouard Alfred Martel, che nel 1905 effettuò anche la prima esplorazione di un canyon, le Gorges du Verdon (le Gole del Verdon), sempre in Francia. Tutte e due le esplorazioni avevano carattere scientifico, così come ebbero carattere scientifico tutte le altre esplorazioni in grotta che Martel fece tra il 1888 e il 1914 in giro per l’Europa, per un totale di circa 1.500 siti sotterranei.

L’Abime de Bramabiau e le Gorges du Verdon

Nel caso dell’Abime de Bramabiau, si tratta di una ragnatela di gallerie presenti nell’altopiano del Parco nazionale delle Cevenne e il cui accessò è reso possibile da una spaccatura nella roccia prodotta dal fiume Bonheur, il quale scorre sotto l’altopiano per circa 800 metri e ne esce poi con una fragorosa cascata alta 10 metri.

Le Gorges du Verdon sono invece uno spettacolare canyon che prende il nome dal fiume che le ha scavate negli altopiani calcarei dell’alta Provenza. Lunghe 21 km, con pareti alte fino a 700 metri, e con una base che può variare da 200 metri di larghezza fino a 1,5 km, queste gole sono il canyon è il più grande d’Europa.

Lucien Briet, un altro francese

Contemporaneo al Martel fu un altro speleologo francese, Lucien Briet, che dedicò la sua attività all’esplorazione dei Barrancos (burroni) della Sierra De Guara e di altre regioni dei Pirenei spagnoli.

Dalla morte di Briet, nel 1921, agli anni ’70. Sempre i francesi

Dopo Martel e Briet bisognerà aspettare gli inizi degli anni ‘30 prima che altri speleologi francesi riprendano questo genere di attività esplorativa nelle forre pirenaiche spagnole, ed è sempre ad opera di speleologi francesi che nel 1958 viene effettuata la prima esplorazione delle gole del Clue de Riolan, nella valle dell’Esteron delle Alpi Marittime. Non bastasse, furono di nuovo degli speleologi francesi che negli anni successivi diedero avvio ad una esplorazione sistematica delle gole dei Pireni e della Provenza, considerati da tutti come il luogo dove l’attuale canyoning ha iniziato a prendere forma.

Gli anni ’80. Francesi, italiani e spagnoli

Agli inizi degli anni ’80 l’attività esplorativa di forre e gole comincia ad essere praticata con un’ottica leggermente più sportiva e moderna. La trasformazione riguarda ovviamente la Francia, ma nel giro di qualche anno coinvolge anche l’Italia e la Spagna, che nel frattempo avevano cominciato ad avere anche loro i primi gruppi di speleologi dirottati verso il canyoning.

Il canyoning in Italia

Per quanto riguarda l’Italia il canyoning inizia ad assumere un carattere realmente sportivo nella seconda metà degli anni ’80, ma a praticare questa attività sono sempre piccoli gruppi di speleologi. Le cose iniziamo a cambiare negli anni ’90, quando si avvicinano al canyoning anche persone provenienti dall’alpinsimo, dalla canoa di discesa, e da altri sport legati all’ambiente montano, prevalente acquatico o roccioso.

Nel 1998 nasce l’Associazione Italiana Canyoning.

La nascita dell’AIC e la sua opera di divulgazione; l’apporto comunque significativo degli ambienti speleologici del CAI e di altre associazioni come la Lega Nazionale Montagna UISP; la maggior diffusione, soprattutto nel Nord e Centro Italia, di altri sport come il rafting e l’hydrospeed; ed ovviamente anche i media, prima fra tutti internet, hanno contribuito, a partire dai primi anni del 2010, alla diffusione di questo sport su tutto il territorio nazionale, che oggi conta un nutrito numero di praticanti assidui.

Percorsi di canyoning sono presenti da nord a sud in tutte le regioni italiane.

Il canyoning nel mondo

Oggi il canyoning è praticato in tutta Europa (in particolare Francia, Spagna, Italia, Austria e Grecia), in molti paesi dell’Est Europeo, negli USA, Messico, Brasile, Australia, Nepal e Sudafrica.