25 ottobre 2020 – Parco Naturale Regionale di Porto selvaggio e Palude del Capitano

 

 

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La Sezione del Club Alpino Italiano di Gioia del Colle “Donato Boscia” organizza una escursione nel Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio e Palude del Capitano:

Località: Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio – Nardò (Le)/

Difficoltà: E (leggere scale delle difficoltà nel ns. sito)/

Dislivello: 200mt circa/

Lunghezza: 13km circa percorso ad anello/

Tempo stimato di percorrenza:  4 ore circa/

Organizzazione: appuntamento e partenza alle ore 9:00 (N.B. ora solare)  presso la la Piazzetta di Santa Caterina di Nardò (Le) https://goo.gl/maps/jXGzCyd9Cj7uPNyi6

Responsabili Gita:
Angelo Puscio 328 8189741
Francesco Vigneri 339 4753447
Laura De rinaldis 349 6671831
Pasquale Gennaro 329 7097849

N.B. La località di partenza dell’escursione va raggiunta con mezzi propri, nel rispetto delle norme nazionali/regionali che regolano il trasporto in auto di persone non conviventi.
Gli accompagnatori non si assumono la responsabilità di formare gli equipaggi nel caso di condivisione delle auto.
Si raccomanda la massima puntualità!

Iscrizione: riservati ai  Soci del Club Alpino Italiano in regola con la con tessera anno 2020. Per prenotazioni, conferme e ulteriori informazioni chiamare il referente della Sezione Francesco Vigneri 339 4753447  (auto indipendenti). Massimo 20 partecipanti. Se vi saranno ulteriori richieste, verrà formato un secondo gruppo (sempre al massimo di 20 persone) che nel rispetto delle normative anticovid partirà distanziato nel tempo e nello spazio rispetto al primo. E’ obbligatoria la preventiva iscrizione, inviando comunicazione tramite whatsapp o sms, entro venerdì 23 ottobre  alle 18,00 direttamente al responsabile dell’attività Francesco Vigneri 339 4753447 che darà conferma, sempre via whatsapp o sms, ai partecipanti dell’avvenuta accettazione dell’iscrizione. In ottemperanza alle indicazioni del CAI centrale (comunicazione n.2198 del 05/06/2020 scaricabile in fondo all’articolo), i partecipanti dovranno leggere scrupolosamente le “Note operative”, e approvare il “modulo di autodichiarazione”, che dovrà essere compilato e consegnato agli organizzatori prima dell’escursione. Le note operative e il modulo da firmare, sono disponibili sul ns sito https://www.caigioiadelcolle.it/blog/2020/06/6-giugno-2020-indicazioni-operative-per-la-ripresa-delle-escursioni-sociali/. Se vi saranno posti liberi, oltre ai Soci, potranno partecipare all’escursione anche i non Soci, previa sottoscrizione dell’assicurazione giornaliera, al costo di € 5,57 (euro cinque/57) mediante bonifico alla Sezione CAI di Gioia del Colle, in questo caso la comunicazione deve essere effettuata fornendo i dati anagrafici, e copia del bonifico al responsabile dell’escursione entro le ore 18:00 di venerdì 23 ottobre/

Equipaggiamento: scarponi da trekking, abbigliamento a strati,  giacca impermeabile, occhiali da sole, cappellino, bastoncini, acqua (almeno 2lt), crema solare, burro cacao, pranzo a sacco e/o alimenti energetici, fischietto, telo termico,  kit pronto soccorso, tessera CAI.  OBBLIGATORIOmascherina, gel disinfettante, torcia con batterie di ricambio, fischietto di emergenza,  giacca a vento o anti pioggia, telo termico, guanti/

Obbligo del partecipante: essere puntuale all’appuntamento. Essere fisicamente preparato ed in possesso di abbigliamento ed attrezzatura adeguata all’escursione. Attenersi scrupolosamente alle disposizione impartite dal responsabile o referente, non abbandonare il sentiero ed il gruppo se non espressamente autorizzati, nonché collaborare per la migliore riuscita dell’escursione/

Descrizione percorso: Partiremo dal delizioso abitato di Santa Caterina di Nardo’, salendo nella pineta verso Torre dell’Alto e da li costeggeremo tutta la baia, salendo in alto e riscendendo spesso nelle piccole baie sul mare, fino a raggiungere e superare Torre Uluzzo; continueremo, quindi toccando l’importante zona archeologica di Serra Cicora (ancora reperti risalenti al VI e V millennio A.C. relativi a popolamenti preistorici) per risalire dall’interno fino alla Masseria di Torre Nova (centro visita del parco) per concludere l’anello tornando verso Santa Caterina costeggiando ed attraversando pinete e macchia mediterranea. Si tratta di un percorso ad anello
Ci sono luoghi che parlano, raccontano storie, le sussurrano attraverso i rami dei loro alberi o lo sfolgorio delle insenature marine. Porto Selvaggio è uno di questi luoghi; ci racconta con le sue grotte antiche e le sue aree archeologiche che qui, già più di 30.000 anni fa, c’era la casa di antichi uomini, i cui resti, ritrovati nella Grotta del Cavallo presso la Baia di Uluzzo, hanno caratterizzato
ed identificato una fase dell’evoluzione umana nel Mediterraneo, l’Uluzziano appunto. Le Torri Costiere, sentinelle ormai mute dello scorrere del tempo, ci narrano con fierezza di quando si scrutava il mare alla ricerca di “saraceni” all’orizzonte.
Infine un dolce e commosso brusio delle rocce, della terra rossa della la schiuma del mare ed il profumo dei pini ci sussurrano con commozione di una donna forte e coraggiosa che si è battuta a costo della vita per salvare questa bellezza. Proprio a lei, a Renata Fonte, dedicheremo i nostri rispettosi passi in questo piccolo paradiso, perduto nell’estremo lembo d’Italia proteso verso il mediterraneo. Porto Selvaggio è un insieme di emozioni che scaturiscono da un territorio dove il carsismo ha saputo scavare grotte e modellare dirupi; dove il mare, quello Ionio epico e azzurrissimo, ha ricamato piccole baie deliziose e sperdute; dove l’uomo ha saputo cogliere l’abbraccio della terra abitando e valorizzando fin dai tempi più remoti questo angolo di pace.
Le grandi pinete, rivenienti da importanti interventi di rimboschimento, sono riuscite ad occupare così bene queste alture da lasciar dimenticare di essere state impiantate da mano umana; tanto “naturalizzate” e diffuse ma rispettose degli habitat rupestri storicamente presenti su questi promotori. Campanule, Scrofularie e giallissimi Alissi di Leuca, colorano le rupi che degradano sul
mare. C’è posto anche per vasti e profumati tratti di macchia e per tante bellissime orchidee.